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Roma, il giallo dei due anziani gemelli trovati morti in casa, senza vita da giorni. Il pm: “Omicidio colposo”

I fratelli Alberto e Giancarlo Stillo di 76 anni, rinvenuti senza vita nel loro appartamento nel quartiere Tuscolano. Nessuno si era accorto della loro assenza. A dare l’allarme i vicini di casa dopo aver sentito il forte odore proveniente dall’alloggio

Potremmo classificarlo, con una definizione immediata e un po’ banale, come l’ennesimo «dramma della solitudine». Ma chissà quanto altro potrebbe esserci dietro la morte di due anziani, ritrovati dopo giorni nel loro appartamento di Roma in via Licinio Murena.

L’elemento che rende ancora più singolare questa ennesima storia di «invisibilità sociale» e di «incuria», è che le persone rinvenute prive di vita nell’alloggio del quartiere Tuscolano, erano due fratelli gemelli, di 76 anni.

Si chiamavano Alberto e Giancarlo Stillo, classe 1947. E di loro nessuno sa quasi nulla, a parte che se ne sono andati nella stessa maniera in cui erano vissuti e cioè insieme, a pochi metri uno dall’altro e isolati da quel mondo che evidentemente non si è mai accorto della loro presenza.

Li hanno trovati, come sempre accade in questi casi, “grazie” all’odore nauseabondo che proveniva dalla porta della loro casa; olezzo di morte e di decomposizione. Per entrare nell’abitazione è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno forzato la serratura visto che la porta era chiusa a chiave dall’interno.

Il fatto di non vederli da parecchio tempo sulle scale, o in ascensore, o sul pianerottolo, non aveva insospettito nessuno. Proprio perché i due anziani gemelli erano schivi e silenziosi, davano poca confidenza. Gentili ed educati, ma sempre per conto loro.

A chiamare le forze dell'ordine è stata alla fine una vicina di casa che si è fatta venire qualche dubbio. Quando gli agenti sono entrati, hanno trovato i corpi di Alberto e Giancarlo stesi a terra, in due stanze attigue. L’ipotesi più plausibile è che uno dei due abbia avuto un malore fatale e che l’altro, nel tentativo di aiutarlo o quanto meno accudirlo successivamente, non sia riuscito nell’intento e abbia quindi deciso di lasciarsi morire.

Ma ci sono anche altre supposizioni che potrebbero far virare l’inchiesta verso il penale. Per far luce e scoprire la verità, un fascicolo d’indagine è stato aperto dal pubblico ministero Francesco Saverio Musolino. Bisognerà approfondire sulle precise cause del duplice decesso e anche stabilire una data e un orario in cui i due fratelli hanno smesso di respirare.

Per questo è stata disposta l’autopsia su entrambi i cadaveri ed è stato ipotizzato il reato di omicidio colposo. In pratica i pm vogliono capire se i due anziani siano stati abbandonati da qualcuno che era invece incaricato di prendersene cura: potrebbero essere i servizi sociali, oppure un parente, o qualche altra figura. Qualcuno che poi non ha fatto il proprio dovere e si è anzi dimenticato completamente di loro.

Le condizioni in cui è stato trovato l’appartamento e anche il fatto che i due gemelli abbiano dovuto attendere così tanti giorni prima che qualcuno si insospettisse, sono elementi che indicano una indifferenza totale nei riguardi di questi anziani. Uno dei due non usciva mai di casa per problemi di salute, l’altro si allontanava raramente, solo per comprare da mangiare o qualche medicina.

Ora vedremo a che cosa porterà l’inchiesta e quale storia racconterà di questi due esseri umani, notati più da morti che da vivi. Notati sì, ma ancora una volta non considerati. Al momento infatti, nessuno, non un parente e non un amico, si è fatto vivo per occuparsi di quei due cadaveri ed offrire loro una pietosa sepoltura.

Pubblicato su La Nuova Venezia