Cade da un ponteggio, operaio muore nel Messinese: è la terza vittima sul lavoro in 24 ore
Storie, luoghi, volti diversi con un unico impietoso destino: morire sul luogo di lavoro
Tre morti su lavoro in 24 ore, altre tre vittime in una spirale che non accenna a fermarsi. Il primo decesso a S. Eufemia Lamezia, in provincia di Catanzaro. Un operaio di 48 anni è morto cadendo dal tetto di un capannone mentre stava lavorando nell'area ex Sir.
Il secondo invece è avvenuto al maso Weingartner, nella frazione Cologna del comune di San Genesio, in Alto Adige dove un contadino è rimasto schiacciato dal trattore che stava guidando.
Il terzo ha coinvolto un operaio cinquantenne, M.T., morto a causa della caduta da un ponteggio in un cantiere edile privato a Scala Torregrotta, in provincia di Messina. Sull'incidente indagano i carabinieri della stazione di Fondachello.
Morti sul lavoro
Storie, luoghi, volti diversi con un unico impietoso destino: morire sul luogo di lavoro. Una situazione ormai sempre più inaccettabile anche e soprattutto dalla strade di Brandizzo che tanto ha sconvolto l'intero Paese con la morte dei 4 operai travolti dal treno. All'orrore di quelle morti non è corrisposto ancora nulla di concreto se, conti alla mano, sono almeno 12 le morti bianche registrate da allora. Una al giorno.
I dati nei primi sette mesi del 2023
Gli ultimi numeri dell'Inail sono impietosi: nei primi sette mesi del 2023 sono stati 559 gli infortuni mortali registrati, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente quando in sette mesi si ebbero 569 morti sul lavoro. Una situazione che scuote le coscienze ma anche la politica, a partire dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha fatto risentire con forza la sua voce in un messaggio inviato alla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, in occasione dell'avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il monito di Mattarella
«Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell'esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. Lavorare non è morire», scrive il Presidente che ricorda come l'Italia «colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza».
La risposta del Governo
Fronte governo, il presidente della commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto svela a LaPresse l'ipotesi di un disegno di legge del governo, collegato al dl Lavoro dello scorso primo maggio, per aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro potenziando le dotazioni di uomini e mezzi degli ispettorati. «Le azioni immediate devono portare ad aumentare i controlli e favorire una maggiore cultura della prevenzione, dotando di maggiori mezzi e uomini gli ispettorati del lavoro e avviando un'ampia fase di prevenzione anche tra le imprese. Ci stiamo lavorando con la ministra del Lavoro», assicura.
Pubblicato su La Nuova Venezia