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Vigile del fuoco morto, il padre e la foto del bacio in ospedale. Per i pm ucciso da un buttafuori: “Hai incontrato un diavolo”

Un equivoco, un comportamento molesto, un semplice interessamento, una sbirciata sul cellulare della ragazza del buttafuori: il motivo che una settimana fa ha scatenato la lite tra Giuseppe Tucci, 34 anni, foggiano, Vigile del Fuoco in Romagna dal 2019, e l'addetto alla sicurezza senza regolare contratto Klajdi Mjeshtri, italo-albanese, 28 anni, residente a Fano, fuori da un ristorante-discoteca di Rimini, lo stabilirà la magistratura. Intanto però, il primo dei due è morto per le ferite riportate nella colluttazione e ieri suo padre Claudio, a sua volta pompiere, ha postato su Facebook la fotografia del momento in cui lui e la moglie Lella lo baciano per l'ultima volta, prima di autorizzare l'espianto degli organi e la donazione.

«Stamattina alle 7,18 è un settimana che è squillato il cellulare di papà e, con tanta professionalità e delicatezza, una dottoressa ci invitava a recarci a Rimini. Il resto oramai è cronaca», ha scritto l'uomo nel post in cui ricorda il momento in cui ha appreso che il figlio versava in condizioni disperate. La cronaca, appunto, ha ricostruito che la sera precedente (sabato 10 giugno), Giuseppe era fuori servizio, aveva visto la finale di Champions League con un amico pompiere e poi erano andati a ballare al Frontemare. Testimoni hanno riferito al quotidiano Il Resto del Carlino che, a notte inoltrata, «era effettivamente su di giri. Ballava, scherzava e faceva battute alle ragazze. Senza mai sconfinare nelle molestie però». Prima in pista e poi nel vicolo sul retro del locale, ha avuto un diverbio con Mjeshtri, a proposito della partner di quest'ultimo o una giovane a cui lo stesso si interessava. Sembra che Tucci sia stato visto da Mjeshtri mentre dava un'occhiata non autorizzata al cellulare della donna.

Prima intenzionato ad andarsene per evitare che la situazione degenerasse, Giuseppe ha poi fatto ritorno al locale, probabilmente per affrontare di nuovo il 28enne con cui aveva avuto da dire. I colleghi del buttafuori hanno raccontato che questi avrebbe colpito ripetutamente alla testa il vigile del fuoco per oltre un minuto, dopo averlo atterrato. Lo stesso Mjeshtri, tuttavia, ha parlato di un numero molto minore di pugni e sembra che l'autopsia realizzata giovedì scorso confermi la sua versione. Nonostante l'arrivo dell'ambulanza e i ripetuti tentativi di rianimazione, Tucci non ha più ripreso conoscenza e, da una settimana, alcuni dei suoi organi sono già stati impiantati su altre persone.

«Aveva voluto fare il pompiere per salvare vite» ha detto nei giorni scorsi il padre, per poi chiarire nel suo post di ieri che «l'unica spiegazione che ci siamo dati per realizzare la tragedia, è che tu hai incontrato un diavolo nella notte di sabato e tanti angeli ti aspettavano per essere salvati. Ora, continueranno il percorso terreno grazie a te». Il «diavolo» in questione, Mjeshtri, si trova in carcere per omicidio volontario, con molteplici aggravanti.

Pubblicato su La Nuova Venezia