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Lutto nella fisica, addio a Rosanna Cester

Collaborò a ricerche sulle particelle elementari che diedero il Nobel a Val Fitch. Al Fermilab di Chicago diresse 400 fisici impegnati nell’esperimento Charmonio. Ultimo suo impegno, la caccia ai raggi cosmici super energetici. Sposata con Tullio Regge, viveva a Torino, ma i due scienziati tennero sempre la vita privata separata da quella professionale

La fisica sperimentale ha perso Rosanna Cester, scienziata che partecipò a ricerche sulle particelle elementari di grande rilievo nella seconda metà del Novecento. Il suo nome non è molto noto al pubblico italiano, e nemmeno ai torinesi, benché a Torino abbia trascorso gran parte della sua vita e in particolare gli ultimi trent’anni.

Ma certo le cose cambiano se aggiungiamo che fu moglie del fisico teorico Tullio Regge, scomparso nel 2014, celebre per i “poli di Regge”, il “Regge Calculus”, gli studi pionieristici sui buchi neri e il Premio Einstein ottenuto nel 1979. Si erano conosciuti verso la metà degli Anni 50 negli Stati Uniti all’Università di Rochester, mentre stavano preparando la tesi di dottorato, e si sposarono nel 1957.

La loro unione, arricchita da tre figli, Daniele (oncologo all’Istituto di Candiolo), Marta e Anna, è stata affettuosa e strettissima per sessant’anni, ma Rosanna e Tullio hanno sempre voluto tenerla ben separata dal piano professionale della ricerca scientifica.

In laboratorio e nelle università, Rosanna Cester, non è mai stata “la signora Regge”, come scienziata non ha mai rinunciato al nubilato.

«Era consapevole – ha scritto Sara Sesti, matematica e storica della scienza all’Università delle Donne di Milano – che l’appartenenza di genere sarebbe prevalsa sull'appartenenza alla professione, e avrebbe rimesso in credibilità della scienziata. Proprio come successe a Evelyn Fox-Keller, importante bio-matematica, che ha perso in credibilità scientifica negli anni Ottanta, dopo che ha usato il proprio spirito critico - tanto elogiato fino a quel momento - per analizzare la situazione delle donne nella scienza e criticarla da un punto di vista femminista».

Per contrasto, viene alla mente il caso opposto di lynn Margulis, che invece ha firmato tutti i suoi lavori, molti dei quali fondamentali nella storia della biologia, con il cognome dei suoi due mariti Sagan (l’astronomo Carl Sagan) e Margulis.

In collaborazione con il futuro premio Nobel Val L. Fitch, nel 1964 Rosanna Cester scoprì una asimmetria nel decadimento di particelle chiamate mesoni K. Questo fenomeno, detto violazione della parità, ha scritto Emilio Segré (Nobel 1959) «è probabilmente la scoperta più grande del dopoguerra. Ha segnato l’estinzione di un pregiudizio che si era storicamente trasformato in un ‘principio’ basato su prove insufficienti».

Negli Anni 80 Rosanna ha diretto l’esperimento «Charmonium» guidando 400 fisici al FermiLab di Chicago. Successivamente si è dedicata allo studio dei raggi cosmici di altissima energia con i rivelatori della collaborazione «Auger» sparsi in Argentina su un territorio grande quanto una provincia. L’energia delle particelle registrate è di circa un miliardo di volte maggiore di quelle che si ottengono con il grande acceleratore del Cern a Ginevra. Le numerose pubblicazioni che ne sono derivate sono elencate nel sito Inspire.

Come Tullio Regge, oltre alla fisica, Rosanna Cester aveva molti interessi. Tra questi c’era la pittura. Ricordo la sua gioia quando mi capitò di riconoscere, in un quadro che aveva appena abbozzato, Robert Oppenheimer, scienziato che la riportava con la memoria al periodo felice e straordinariamente stimolante vissuto con Tullio all’Institute for Advanced Study di Princeton.

Pubblicato su La Nuova Venezia