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In paese per tutti era il “cavallaro”

La vittima ferrava gli equini. Forse un difetto di udito decisivo nella manovra

CASELLE. Lo chiamavano il “cavallaro”, perché ferrava i cavalli. Mestiere antico e affascinante quello di Mario Fraccon, maniscalco di Tabina, volto noto in paese dove trascorreva molte ore al bar insieme agli amici. Persona affabile, nonostante una vita solitaria nella sua casa di Tabina, sempre sulla Noalese.

Ottantadue anni, viveva solo ad appena 500 metri da dove ieri ha trovato la morte, facendo quello che faceva quasi ogni giorno: recarsi in paese. Sulla tragedia si affaccia però ora lo spettro...

Pubblicato su La Nuova Venezia