Sparò all’amico, chiesti 15 anni È scontro sulla legittima difesa
Per la pm è stato un omicidio volontario con un movente che è rimasto vago Il legale: «Esposito ha avuto paura». L’imputato: «Ho protetto la mia incolumità»
«La notte in cui ho sparato ero in preda al terrore più assoluto. Sono stato sorpreso all’una di notte da urla e calci alla mia porta da persone che, anche alla mia richiesta di andarsene via, non intendevano in alcun modo allontanarsi. Ero terrorizzato che qualcuno entrasse e mi facesse del male, non avevo vie di fuga. Quando ho visto che la serratura aveva ceduto e la vite era già saltata, ho sparato». In un memoriale di due pagine,...
Pubblicato su La Nuova Venezia