Bibione, malore alla fermata Atvo. Anziana muore mentre aspetta il bus
L'autista ha tentato di rianimarla con il defibrillatore, ma non c'è stato nulla da fare
Aspettava l’autobus alla fermata di Bibione, in via Maja, quando un malore l’ha colpita all’improvviso e ne ha causato il decesso, a fianco dell’uomo con cui aveva condiviso una vita intera. La donna, 84enne residente a Latisana, era in automobile con il marito, seduta sul lato riservato al passeggero.
Poco prima si erano intrattenuti al Terminal Bar, gestito da Chiara Buttò, per poi incamminarsi verso la loro Fiat Punto. L’uomo ha messo in moto l’auto e, intanto, la signora era al telefono con il figlio finché la comunicazione non si è interrotta. È stato allora che il marito si è accorto del malore della donna e ha provato a entrare dentro l’autostazione, in modo da dare l’allarme e chiedere aiuto. Per la donna, però, non c’era già più nulla da fare.
Il personale dell’Atvo presente al terminal si è avvicinato alla vettura per cercare di soccorrere l’anziana, invano. Diverse persone sono accorse anche dal vicino bar per aiutarla e prestare il primo soccorso, poi l'autista del bus Atvo ha provveduto personalmente, utilizzando il defibrillatore in dotazione al "Distretto di polizia locale Veneto est" (che vede uniti il comando di San Michele al Tagliamento-Bibione e quello di Fossalta di Portogruaro).
Infine è sopraggiunta l’ambulanza da fuori, visto che il Pronto soccorso di Bibione aveva chiuso il 30 settembre scorso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Portogruaro per capire cosa stava accadendo.
Gli operatori sanitari hanno praticato la rianimazione cardiopolmonare ma dopo svariati minuti di intervento hanno dovuto constatare il decesso.
I militari dell’Arma intervenuti hanno comunicato alla Procura di Pordenone il decesso della donna e, trattandosi di morte naturale, la magistratura ha concesso il permesso di rimuovere la salma, già a disposizione dei familiari. La ditta Perissinotto ha rimosso la salma e l’ha trasferita al cimitero di Bibione, in attesa del trasferimento verso Latisana, dove i due vivevano da tempo, nonostante fossero entrambi di origini milanesi.
L’uomo, fortemente scosso per l’accaduto, ha poi richiamato il figlio per avvisarlo del malore della madre.
Pubblicato su La Nuova Venezia