L’addio a Paolo Cancian, morto in moto: «Eri l’uomo da ammirare»
Il 25enne di Gruaro, che lavorava alla Lamborghini, ha perso la vita in un incidente nel Bolognese. Il ricordo degli amici: «Amavi la canzone 50 Special, ora potrai andare in giro con le ali sotto i piedi»
Folla commossa sabato mattina, 19 ottobre, a Giai di Gruaro per l’addio a Paolo Cancian, il 25enne rimasto ucciso 10 giorni fa nel Bolognese mentre rincasava in moto dalla sede della Lamborghini, dove lavorava da un anno e mezzo.
Il sacerdote, don Boniface Bikwe, parroco di Pramaggiore-Salvarolo e Blessaglia, ha celebrato la funzione. «Non ci si abitua alla morte di un uomo che ha appena preso il volo. Questa morte appare così insensata. La morte non ha età. Paolo era un ragazzo semplice e sorridente. Uno studioso molto legato alla sua famiglia», ha detto il sacerdote, «Il suo ruolo di project manager alla Lamborghini lo faceva distinguere per brillantezza».
In chiesa c’erano il sindaco di Gruaro Giacomo Gasparotto e altre autorità. Poi i labari Avis.
Struggente l’addio degli amici. «Le estati assieme. La vita universitaria. Lo studio. Avevi sognato in grande. La tua abilità di arrampicarti nelle interrogazioni ti ha portato a realizzare grandi piani. Eri sempre un passo avanti agli altri», hanno ricordato, «Al di là di tutto quello che non ti abbiamo detto, sei stata la prima persona che abbiamo preso come punto di riferimento tra noi amici. Eri l’uomo da ammirare, sei stato amico e fratello per tutti noi. Il te vojo ben era il tuo modo per dirci che volevi bene. La tua canzone preferita è sempre stata “50 Special”. Ora potrai andare in giro con le ali sotto i piedi. I prossimi traguardi li raggiungeremo pensando a te».
Pubblicato su La Nuova Venezia