Mestre, travolto e ucciso mentre va al lavoro in bici: indagato il conducente dell’auto
L’addio a Kabir Homayon, operaio di 46 anni, sarà celebrato domenica 29 settembre nella moschea con la partecipazione di tutta la comunità bengalese
Saranno celebrati domenica 29 settembre, dalle ore 13.50, alla moschea di via Torino, a Mestre, i funerali di Kabir Homayon, il quarantaseienne di origini bengalesi, residente a Mestre, rimasto vittima di un tragico incidente stradale alle 6.20 de mattino del 20 settembre, mentre si stava recando al lavoro alla Fincantieri con la sua bicicletta: l’operaio è stato investito da un’auto sulla Rampa Rizzardi, il cavalcavia che da Corso del Popolo porta in via della Libertà.
Il pubblico ministero della Procura di Venezia Federica Baccaglini da prassi ha iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio stradale il conducente della vettura investitrice, una Renault Megane, N. B. R., 44 anni, di origini tunisine ma residente a Mira, e ha convalidato il sequestro dei mezzi coinvolti a cui avevano proceduto già nell’immediatezza gli agenti della polizia locale di Venezia che hanno effettuato i rilievi.
Il sostituto procuratore non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia sulla salma della vittima, essendo evidente che la morte è stata dovuta unicamente ai gravissimi politraumi riportati a causa dell’investimento e della rovinosa caduta sull’asfalto, e ha quindi rilasciato il nulla osta alla sepoltura consentendo così ai familiari di Homayon di fissare la data dei funerali. Ci sarà tutta la comunità bengalese a dare l’estremo saluto al quarantaseienne e a stringersi attorno ai suoi cari.
Kabir Homayon lascia la moglie, tre figli, due dei quali ancora minorenni, i genitori, quattro fratelli e tre sorelle i quali, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti. La settimana prossima la salma sarà rimpatriata nel suo Paese natale e tornerà mestamente in Bangladesh
Pubblicato su La Nuova Venezia