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Incidente su Rampa Rizzardi: con la bici contro un’auto, ciclista morto

La vittima, Kabir Homayon, aveva 46 anni. Operaio impiegato nello stabilimento di Fincantieri di Porto Marghera, lascia la moglie e tre figli.

L’impatto è stato tremendo, il ciclista è stato proiettato avanti per quasi 25 metri, seguito dall’auto in frenata, che ha arrestato la sua corsa a pochi centimetri dal corpo a terra. Kabir Homayon, a quel punto, era però già morto: lo scontro con l’automobile prima e il colpo sull’asfalto immediatamente dopo sono stati tanto violenti da ucciderlo all’istante, tanto che anche i sanitari del 118, intervenuti immediatamente, hanno solo potuto certificare l’avvenuta tragedia.

Venerdì mattina, poco prima delle 6.30, l’operaio 46enne di origini bengalesi ha perso la vita attraversando via della Libertà, poco dopo il semaforo che regola l’inserimento da corso del Popolo e rampa Rizzardi lungo la direttrice che porta al ponte della Libertà e quindi a Venezia. Homayon era in bicicletta, come tutte le mattine stava raggiungendo lo stabilimento di Fincantieri a Porto Marghera per iniziare il turno, e come ogni mattina ha tagliato la carreggiata lì dove le auto che arrivano dalla tangenziale proseguono dritte, senza preoccuparsi di perdere mai il verde, mentre quelle che svoltano da Mestre contendono loro la terza corsia per l’immissione, ogni volta che il semaforo concede loro di avanzare in direzione della laguna.

Kabir Homayon lavorava nello stabilimento di Fincantieri da anni e abitava a Mestre da due decenni. Con lui, nella casa di famiglia in via Miranese, la moglie e i tre figli, un maschio e due femmine. Molto ben integrato nella comunità bengalese della città, lascia un vuoto importante tra i tanti amici e i colleghi. Ieri è stato proprio il portavoce della comunità, Syed Kamrul, a dare la notizia della tragedia consumatasi tra Mestre e Marghera. Traffico bloccato

Venerdì mattina il traffico era particolarmente intenso: a causa dello sciopero del trasporto pubblico lungo le strade di Mestre viaggiavano più mezzi privati del solito e, di conseguenza, anche l’incrocio di rampa Rizzardi era più congestionato del normale; alle sei del mattino, oltretutto, la luce è ancora scarsa e forse tutto questo può aver contribuito a causare l’incidente mortale.

Per fare davvero chiarezza, comunque, bisognerà aspettare l’esito delle verifiche della polizia locale:il reparto motorizzato era sul posto per i rilievi del caso e per gestire il traffico, rimasto bloccato per circa tre ore, soprattutto da Venezia in direzione di Mestre; pesanti rallentamenti hanno invece interessato la viabilità che da Mestre e da Marghera portava verso il centro storico, con una sola corsia aperta; si è mantenuto scorrevole solo il traffico da Venezia in direzione di Marghera. La zona è comunque piena di telecamere comunali, che potranno mostrare nei dettagli il terribile schianto

Pubblicato su La Nuova Venezia