Bimba morta per schianto Freccia, genitori 'giustizia per Laura'
Incidente avvenuto il 16 settembre vicino a Torino Caselle
ROMA, 14 SET - "L'incubo è sempre presente e dura tuttora a ripensarci: tutti e quattro eravamo lucidi quando è successo e tutti e quattro abbiamo vissuto in diretta l'accaduto. La palla di fuoco, il botto, il rumore, il fischio che ancora adesso non so che cosa potesse essere". Così Paolo Origliasso, il padre della piccola Laura morta il 16 settembre dello scorso anno in seguito allo schianto di un caccia delle Frecce tricolori, ricorda il terribile incidente avvenuto un anno fa lungo una strada provinciale di San Francesco al Campo, non lontano dall'aeroporto di Torino Caselle dove era in corso una esercitazione della pattuglia acrobatica. Un pezzo del caccia nella caduta si è staccato ed è finito contro la macchina dove viaggiava la bimba di 5 anni, con il fratello di 12, la mamma Veronica Vernetto e il papà Paolo che ha lottato tra le fiamme della macchina capovolta per salvare la vita dei suoi figli. La piccola è rimasta incastrata nel seggiolino e ogni sforzo è stato vano. Il figlio ha riportato ustioni nel 30% del corpo, anche la mamma è stata ricoverata, lo stesso padre si è ustionato le braccia facendo il possibile per estrarre Laura. "In quel momento chiunque avrebbe fatto questa cosa", dice Paolo Origliasso intervistato questa sera dal Tg1 . "La cosa più brutta di questa vicenda - prosegue - è proprio non sapere con chi arrabbiarsi", la prima perizia non ha infatti chiarito che cosa ha causato la perdita di quota del caccia, se uno stormo di uccelli o un guasto o un errore umano. La procura ha disposto una nuova perizia, il pilota è l'unico indagato. Veronica Vernetto, la mamma di Laura, anche lei intervistata dal Tg1, dice che fare luce su quello che è successo "sicuramente" servirebbe "per trovare noi un po' di pace, dopo solo un anno lei ci manca come l'aria, in qualsiasi situazione della nostra giornata, nel quotidiano", e "glielo dobbiamo". "Sì sarebbe un modo per rispondere a qualcuno di questi perchè, per dare un senso e una giustizia a quella bambina che non c' è più", aggiunge Paolo Origliasso che non ha più percorso quella strada, dove improvvisamente una palla di fuoco ha portato via la vita della piccola Laura. (ANSA).
Pubblicato su La Nuova Venezia