Pm Latina, Lovato temeva venissero alla luce irregolarità
Lo scrivono nella richiesta di misura cautelare
ROMA, 02 LUG - Quanto compiuto da Antonello Lovato "valutato nel complesso, lascia presumere che egli volesse occultare quanto accaduto per evitare che venissero alla luce le condizioni di irregolarità e sfruttamento nelle quali versava il lavoratore, nonché la gravissima situazione di irregolarità dell'azienda sotto il profilo della sicurezza e della salute sul lavoro". E' quanto scrivono i pm di Latina nella richiesta di custodia cautelare per il datore di lavoro di Satnam Singh. In base all'impianto accusatorio il "probabile movente" del "contegno omissivo" di Lovato, subito dopo l'incidente sul lavoro avuto da Singh, "colora la sua condotta in termini di dolo, quantomeno eventuale". Ed "i comportamenti susseguenti all'abbondono del corpo in limine vitae corroborano la ricostruzione finora operata, fornendo supporto argomentativo alla ricostruzione in termini di omicidio volontario". I pubblici ministeri aggiungono che "Lovato si dava precipitosamente alla fuga, per sua stessa amissione provvedeva a lavare il furgone e soprattutto si preoccupava di sottrarre alla vittima e la moglie il cellulare, allo scopo di evitare che venissero allertati i soccorsi. Tali maliziosi accorgimenti contribuiscono a dimostrare che l'intenzione primaria dell'indagato fosse quella di nascondere quanto accaduto e che tale intendimento fosse preordinato a qualsiasi altro interesse, un risultato da raggiungere ad ogni costo, anche quello della vita altrui". (ANSA).
Pubblicato su La Nuova Venezia