L’ultimo saluto a Elettra Friselle, la bimba soffocata da un tappo
Lido di Venezia, chiesa gremita per il funerale della bimba: nella navata un silenzio irreale
Sono le 10,50 del 22 giugno quando la bara candida, profilata d’oro, di Elettra Friselle, fa il suo ingresso nella chiesa parrocchiale di San Nicolò al Lido.
La navata è gremita, e altrettanto affollati sono sia il sagrato sia il parcheggio al lato dell’edificio sacro, dove hanno trovato posto moltissimi lidensi e veneziani per assistere alle esequie della piccola Elettra, scomparsa lo scorso 1 giugno a soli diciassette mesi.
«Siamo tutti sconvolti e un po’ a disagio perché le circostanze che ci hanno portato qui sono cosi strane e drammatiche» ha detto il parroco don Paolo Ferrazzo. «Padre, dona ai genitori la consapevolezza che la piccola Elettra é affidata al tuo amore misericordioso e fedele».
Nella navata piomba un silenzio irreale, mentre ha avvio la cerimonia funebre attorno al feretro piccolo e bianco di Elettra, che rimane ai piedi dell’altare, a guardare il fiume di persone che arrivano da tutte le vie.
«C’è tanta rabbia, e noi oggi vogliamo raccogliere anche questo» continua don Paolo, «la consegnamo a Dio affinché ci faccia sbollire: Dio ha una parola di vita per noi, una parola di speranza, la speranza di andare avanti».
Ci sono centinaia di giovani genitori, amici, familiari e conoscenti della piccola Elettra: è il momento in cui capiscono che devono lasciarla andare.
Pubblicato su La Nuova Venezia