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E’ morto l’ex parlamentare leghista Gianpaolo Dozzo

Trovato privo di vita nella sua abitazione di Quinto di Treviso. Aveva 69 anni. Zaia: «Un galantuomo con la schiena dritta, perdo un amico».

Gianpaolo Dozzo, leghista della primissima ora, storico portabandiera del movimento, è stato trovato privo di vita nella sua abitazione di Quinto di Treviso. Aveva 69 anni, diplomatosi perito tecnico, aveva lavorato prima al mobilificio Dal Zilio di San Cassiano di Quinto e poi per il Favero di Montebelluna, poi una lunga carriera nel movimento iniziata da consigliere comunale (1985) nella sua Quinto e poi volata a Roma dova ha ricoperto il ruolo di deputato prima e poi sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole e forestali nel secondo Governo Berlusconi e confermato nel terzo.

Dopo essere stato capogruppo della Lega in parlamento alla Camera ed essere stato nominato commissario nella difficile gestione dell’affaire “Liga Veneta”.

Negli ultimi anni Dozzo, in aperta opposizione alla svolta personalistica dettata dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini si era allontanato dal suo partito rinunciando a qualunque ruolo di responsabilità e arrivando poi a non rinnovare più la tessera negli ultimi due anni.

La notizia della sua morte ha sconvolto il partito trevigiano, dove era una figura rispettata ed amata. Moltissime le attestazioni di affetto alla famiglia.

Il ricordo di Luca Zaia

«La scomparsa di Gianpaolo Dozzo», commenta il presidente della Regione, Luca Zaia, «mi lascia sgomento e addolorato; lo avevo sentito non più tardi di due giorni fa. È stato un vero pilastro della storia della Liga Veneta prima e della Lega poi. Lo ho conosciuto che ero ragazzo e lui era referente della mia sezione di Godega di Sant’Urbano. Con lui perdo un amico a cui mi legava un impegno comune di lunga data. Ma il territorio perde un uomo delle istituzioni, protagonista per un lungo periodo nel Consiglio comunale della sua Quinto dal quale ha spiccato meritatamente il volo verso la Camera dei Deputati per diverse legislature. A Montecitorio si è confermato un appassionato della politica nel senso più alto del termine, che ha avuto modo di far risaltare le sue doti anche di amministratore e uomo di governo come quando ha rivestito l’incarico di sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali. In tutta la sua attività è stato un signore, un galantuomo con la schiena dritta. Il Veneto deve molto a Gianpaolo, al suo impegno, al suo mai venuto meno amore per la comunità, a quel rapporto con il cittadino che ha sempre mantenuto, alla sua attenzione ai bisogni delle persone, alla capacità di visione del futuro e di lettura del presente. In questo triste momento mi stringo ai suoi familiari esprimendo il cordoglio mio e di tutta la Regione. A lui invio un pensiero». L’addio di Gianangelo Bof

«Addio a Gianpaolo Dozzo. Un grande uomo della Lega già sottosegretario all'Agricoltura, ma soprattutto un grande saggio, sempre pacato mai sopra le righe, persona intelligente ed educata. La sua memoria sarà sempre viva nei nostri cuori. Condoglianze alla famiglia».

Così lo saluta il deputato trevigiano della Lega Gianangelo Bof. Il presidente Fontana

«La morte di Gianpaolo Dozzo lascia un grande vuoto nella politica e nella comunità veneta. La notizia della sua scomparsa mi addolora profondamente. Gianpaolo era un amico, un politico appassionato, un padre di famiglia e un uomo innamorato della sua terra. Mi stringo al dolore dei familiari a cui rivolgo, con sincero affetto, le mie più sentite condoglianze», dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. Il segretario della Liga Veneta

«Con Giampaolo Dozzo se ne va una parte della storia della Liga veneta. Un ottimo sottosegretario, che ha saputo gestire con passione e impegno il proprio ruolo, con un occhio sempre attento al territorio. Figura storica del nostro movimento, ho avuto il piacere di conoscerlo quando ero ancora 20enne, giovane coordinatore dei giovani padovani. In un momento delicato per il partito, si e' preso cura anche di noi ragazzi. Mancherà a tutti noi», lo ricorda il segretario della Liga Veneta, il deputato Alberto Stefani.

Pubblicato su La Nuova Venezia