Strage di Suviana, i funerali di Scandellari sabato 20 aprile a Ponte San Nicolò
L’ultimo saluto all’ingegnere morto intrappolato nello scoppio della centrale idroelettrica sarà celebrato in chiesa alle 10.30. A Ponte San Nicolò sarà lutto cittadino
L’addio ad Adriano Scandellari, l’ingegnere di Ponte San Nicolò morto il 9 aprile scorso a 57 anni nella centrale Enel di Bargi di Suviana, verrà dato sabato 20 aprile.
Il funerale si celebrerà alle 10.30 nella chiesa di Ponte San Nicolò. Venerdì 19 sera, invece, si terrà una veglia in sua memoria con la recita del rosario. L’incidente di Suviana
Il 57enne di Ponte San Nicolò é morto probabilmente per un trauma da schiacciamento. Fatale, dunque, sarebbe stato il crollo del solaio tra il nono e l'ottavo piano inferiore della centrale idroelettrica di Bargi.
E ancora: lui, come quasi tutti gli altri, ha percepito il pericolo e ha provato a mettersi in salvo.
Lo hanno confermato Calogero Turturici, comandante dei vigili del fuoco di Bologna, con Giuseppe Petrone, responsabile nazionale del servizio sommozzatori dei vigili del fuoco, e Luigi D'Angelo, direttore operativo per il coordinamento dell'emergenza della Protezione civile. Il dolore della moglie
«Papà è sempre vicino a voi, ora lo è dal cielo». Così Sabrina Greggio aveva usato tutta la delicatezza di una madre per annunciare alle due figlie adolescenti che le speranze di ritrovare papà Adriano in vita erano finite.
Parole semplici quanto drammatiche, necessarie e urgenti: è stato questo il primo pensiero della donna di fronte alla tragica notizia.
«Com’è possibile? », ha poi ripetuto al rientro a Ponte San Nicolò Sabrina, chiusa nel dolore nella casa di famiglia, in via Palladio, a Rio di Ponte San Nicolò, insieme alle due figlie adolescenti.
La moglie di Scandellari era accorsa alla centrale alla notizia che il marito era uno dei dispersi della tragica esplosione ed era rimasta sul posto fino a quando i sommozzatori dei vigili del fuoco non hanno ripescato il corpo di Adriano, al nono piano inferiore della centrale idroelettrica. Adriano, le è stato spiegato, è stato travolto dall’esplosione ma soprattutto dal peso del solaio che gli ha tolto ogni possibilità di scampo. Sul posto, a comunicare con i familiari delle vittime e a sostenerli, c’erano un gruppo di psicologi.
Nonostante tutto però la donna, che ovviamente vorrà avere maggiori spiegazioni di quanto accaduto, ha detto a chi le sta vicino di avere completa fiducia nelle indagini e nella giustizia. Il lutto cittadino
Il sindaco Martino Schiavon nei giorni del dolore aveva commentato: «La sofferenza in questi giorni è enorme. Sono persone che vivono molto la parrocchia e che sono molto credenti. Credo che la fede sarà di conforto. E sono sicuro che Adriano oltre a mancare alla sua famiglia mancherà a tutti noi». Schiavon ha infine annunciato il lutto cittadino per il giorno del funerale di Adriano Scandellari.
Pubblicato su La Nuova Venezia