Morto a 60 anni Settimio Pagliarulo, uno degli ultimi calzolai di Mestre, artista della scarpa
Conosciutissimo in città, ha lavorato prima in via Caneve e poi nel suo negozio di via Volturno, Tacco Rapido. Ha rifatto tacchi e aggiustato scarpe a generazioni di mestrini, lavorando fino a che la malattia glie lo ha concesso
Nel suo negozio, prima in via Caneve poi in via Volturno, sono passate generazioni di mestrini. Nell’arco di 30 anni di attività in proprio, a partire dal 1993, ha sistemato e aggiustato migliaia di scarpe, di stivali, di borse, resistendo alla “modernità” che ha cancellato decine e decine di attività artigiane.
Ma, soprattutto, nel corso del tempo ha saputo trasformare i clienti in amici, intrattenendoli con la sua straordinaria esuberanza, con la sua innata simpatia e con i suoi mirabolanti racconti resi ancora più coinvolgenti dalla forte cadenza campana.
Lunedì, però, Settimio Pagliarulo, 60enne calzolaio nato a Benevento ma residente da 40 anni nel Veneziano (tranne una piccola parentesi a Monastier), si è dovuto arrendere alla malattia in un letto del centro Nazareth, dopo averla combattuta per due anni con una dignità fuori dal comune, figlia di un carattere forte e orgoglioso.
Da alcune settimane nel negozio “Tacco rapido” di via Volturno la sua assenza aveva destato la preoccupazione dei clienti che, in processione, ogni giorno, chiedevano informazioni al figlio Michele sulle condizioni del padre che purtroppo, negli ultimi tempi erano precipitate costringendolo a casa dal lavoro, per la prima volta nella sua vita.
Settimio Pagliarulo, ultimo figlio di sette fratelli, si è trasferito dalla Campania in Veneto all’età di 23 anni dove ha iniziato a svolgere l’attività di calzolaio prima come dipendente poi, dal 1993, come titolare di una attività in via Caneve.
Da sempre grande sportivo, è stato nella nazionale di atletica leggera distinguendosi nella specialità del lancio del peso. Dal 2012, a causa di alcune traversie familiari, si è ritrovato a crescere da solo i due figli, Ivan 22 anni, e Michele, 32, che da anni lo affianca nel negozio di via Volturno, aperto nel 2010. Estroverso, eccentrico, ironico e disponibile con tutti, Pagliarulo ha rappresentato un punto di riferimento anche per i negozianti e dai residenti della via che ora lo ricordano con grande affetto. “Aveva sempre la battuta pronta, con lui non ti potevi certo annoiare - ricordano qualcuno commosso – E se avevi bisogno di una mano, non si tirava mai indietro”.
Da alcune settimane l’uomo era ricoverato all’hospice del centro Nazareth, amorevolmente assistito dagli adorati figli, per cui stravedeva, ampiamente ricambiato. Ieri, però, l’inevitabile epilogo che ha separato per sempre Settimio dai Ivan e Michele. Per espressa volontà dello stesso Pagliarulo, il corpo verrà cremato ma non è prevista alcuna cerimonia funebre ufficiale.
Pubblicato su La Nuova Venezia