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Suicidio moglie era femminicidio, marito non risponde a giudice

Le confessioni alle amiche decisive per le indagini

GENOVA, 13 DIC - Si è avvalso della facoltà di non rispondere Ahmed Musthak, operaio bengalese di 44 anni, arrestato per l'omicidio della moglie Sharmin Sultana. L'uomo, difeso dall'avvocato Vittoria Garbarini, è accusato di maltrattamenti in famiglia e di omicidio volontario. Per la procura e i carabinieri avrebbe fatto passare per suicidio l'omicidio della donna di cui era morbosamente geloso perché usava i social e il telefonino. A incastrarlo il racconto e il disegno fatto dal figlio più grande ma anche la tenacia delle amiche di Sharmin che non hanno mai creduto al suicidio. Una di loro si era anche rivolta, dalla Svezia, al centro antiviolenza Mascherona. Alla responsabile aveva detto che la sua amica, in diverse occasioni le aveva detto di avere paura del marito "manipolatore e controllore morboso della sua vita", che la controllava psicologicamente e l'avrebbe messa in cattiva luce con i connazionali e i parenti. Musthak "non voleva che lei avesse amici e che frequentasse altre persone, tanto che aveva iniziato a comunicare tramite social, circostanza che comunque non piaceva al marito che per gelosia le controllava il telefono". L'amica ha anche raccontato un episodio avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 marzo. "Si è molto spaventata perché il marito era entrato nella sua stanza di notte e, quando gli aveva chiesto le ragioni, aveva risposto che era entrato per controllare i bambini". Il 5, spiega ancora l'amica, "c'era stato un litigio tra i due per delle spese non condivise dal marito e Sharmin mi ha detto di sentirsi "pressata". Il 7 marzo (giorno della morte, ndr) avrebbe dovuto sostenere un colloquio di lavoro dopo che i bambini erano andati a scuola. Lei era molto entusiasta mentre il marito non era d'accordo". Quella mattina, secondo il racconto di un vicino, "siamo stati svegliati intorno alle 7 dalle urla che venivano dalla casa della famiglia Musthak e dai pianti dei bambini che poco dopo si interrompevano". I due figli della vittima verranno sentiti nelle prossime settimane nel corso di un incidente probatorio che deve essere ancora fissato. (ANSA).

Pubblicato su La Nuova Venezia