Ciao Giulia, sul nostro sito la diretta del funerale a Padova grazie a Telechiara
Il messaggio di papà Gino, la gigantografia portata alla basilica di Santa Giustina da Vigonovo. Prato della Valle chiuso al traffico, sono attese diecimila persone
L’ultimo saluto a Giulia martedì 5 dicembre 2023 nella Basilica di Santa Giustina. Sui nostri siti sarà proposto lo speciale di Telechiara (canale 17 del del digitale terrestre in Veneto, canale 18 in Friuli Venezia Giulia) che a partire dalle 9.30 si collegherà con Padova, in Prato della Valle. Sui nostri siti, oltre alla live televisiva, una diretta multimediale.
L’appello di papà Gino: perché la sua morte non sia morta invano
«L’idea è quella di fare qualcosa e si partirà proprio dal giorno del funerale. Perché Giulia non sia morta invano. Ma che questo serva a salvare anche solo un’altra Giulia». A poche ore dall’ultimo saluto alla figlia, arrivano potenti le parole di Gino, papà di Giulia Cecchettin, la studentessa di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Martedì mattina alle 11, nella Basilica di Santa Giustina, in Prato della Valle, Gino leggerà un messaggio che sta preparando in queste ore e che per la famiglia, e quella che potrà diventare la loro missione, è di grande importanza.
«Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno», ha detto Gino. «Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica, ma sto cercando di dire le cose al meglio». Anche la decisione di celebrare i funerali a Santa Giustina, ha qualcosa a che vedere con questo: «Abbiamo scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione. Il funerale lo abbiamo voluto così, perché arrivi questo messaggio». La funzione funebre, dove sono attese oltre 10 mila persone, sarà celebrata dal vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla.
La gigantografia in Basilica
In vista delle esequie la gigantografia dedicata a Giulia, quella con la scritta «Giulia ti vogliamo bene», collocata sulla facciata del municipio di Vigonovo, dovrebbe essere trasferita nella Basilica di Santa Giustina. Anche domenica in tanti si sono fermati davanti a quella foto, al sorriso dolce e buono di Giulia, hanno lasciato fiori o messaggi, o semplicemente dedicato un momento di vicinanza e commozione.
Tanti fiori continuano ad arrivare anche davanti alla casa di Vigonovo della famiglia Cecchettin, tanto che il papà Gino, travolto da tanta solidarietà, ha detto: «Non so più dove metterli, un po’ li porto al cimitero ma sono davvero tantissimi».
Prima del funerale sarà allestita all’obitorio di Padova una camera ardente, dove però potranno accedere esclusivamente i familiari di Giulia. Poi la cerimonia in Basilica al termine della quale il feretro di Giulia verrà accompagnato nella chiesa parrocchiale di Saonara. Qui, alle 14, si terrà un momento di raccoglimento rivolto in particolare a familiari e parenti, oltre alla benedizione della bara. Infine la giovane riposerà nel cimitero del paese, vicino alla mamma, Monica Camerotto, mancata solo un anno fa. L’organizzazione in Prato della Valle
Ormai tutto è pronto. L’organizzazione per domani è definita nei minimi dettagli. Dal piano sicurezza, alla viabilità, all’allestimento dei maxi schermi di 8 metri per 6 metri, che permetteranno a tutti di seguire la cerimonia funebre. Il primo è stato installato nel sagrato di Santa Giustina, il secondo un po’ più in là, nel lobo della chiesa. All’interno della Basilica infatti non potranno entrare tutti. Per ragioni di sicurezza la capienza è stata ridotta a 1.200 persone. Ma ci sono anche altri accorgimenti adottati dal Comune per rendere il momento del funerale il più agevole possibile. Nella giornata di oggi verranno posizionati una decina di bagni chimici in tutta la zona del Prato. Mentre domani rimarrà chiusa la pista di pattinaggio sul ghiaccio e verrà sospeso anche il consueto mercato di Prato della Valle. La viabilità
Dalle 9 alle 13 di domani è prevista la chiusura alle auto di Prato della Valle da tutti gli accessi. Sempre in Prato della Valle sarà inoltre vietato sostare da mezzanotte alle 14. Il Park Rain non sarà fruibile a causa della chiusura degli accessi lato via 58° Fanteria e via Carducci. Tram e mezzi pubblici invece transiteranno regolarmente nella ciao riservata al tram.
Lunedì 4 in prefettura a Padova si riunirà il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per fare il punto. È previsto un grande dispiegamento di forze dell’ordine, anche per la presenza di diverse autorità politiche e istituzionali. Al funerale di Giulia tra gli altri parteciperanno il presidente della Regione Luca Zaia, il sindaco di Padova Sergio Giordani con gran parte della giunta, i sindaci di Saonara, Vigonovo e Torreglia e il parroco di Torreglia.
Per tutta la giornata di martedì è stato proclamato il lutto cittadino e veneto. Noi, Giulia e quel tempo dilatato
I greci antichi usavano due termini diversi per definire il tempo: Chronos e Kairos. Il primo rappresenta lo scorrere dei minuti. Un dato oggettivo, che nessuno può interpretare a suo modo. Il secondo indica la percezione soggettiva che ciascuno di noi può averne. Legittimamente.
Non so bene se esista una Kairos collettiva, ma nella drammatica storia di Giulia, tutti noi abbiamo vissuto la dilatazione del tempo come caleidoscopio di sentimenti. Confusi magari, contraddittori, integrati oppure in successione.
La scomparsa genera angoscia ed è da lì che bisogna partire, da quel doppio annuncio social, dei genitori di lui e di lei, così speculari che ti veniva quasi impossibile, anche solo pensare male. Quando aspetti qualcuno che non torna, il tempo sembra non trascorrere mai, ed è persino banale sottolinearlo.
I giorni passano, Filippo e Giulia non si trovano. Non sembra quel copione là, epperò il pensiero inizia a ronzarti in testa e anche le dichiarazioni di amici e conoscenti sembrano prendere un’altra strada, dal “bravo ragazzo” all’ennesima, maledetta storia di un uomo lasciato che non se l’è messa via.
Il tempo scorre ma tu sei lì a contare le ore, i minuti. Tutti col fiato sospeso, mentre la speranza lascia il posto all’angoscia. Non osi dire nemmeno a te stesso quello che pensi, come se pronunciare quella frase potesse in qualche modo renderla più vera.
Quando, tardivamente, iniziano a battere gli argini, lo sappiano tutti che stanno cercando il cadavere di Giulia. Forse anche quello di Filippo. Magari le indagini, là dietro, sono frenetiche. Ma nessuno dice nulla e anche questo cambia la percezione. Non sai cosa stanno facendo, non capisci se sono sulla direzione giusta.
Cercano al Vajont, cercano intorno al lago di Barcis mentre quella macchina nera rimbalza qua e là, dentro a una tecnologia che credevamo più pervasiva, più “pigliatutto”. Ma trovano lei, Giulia. Ecco, qui il tempo semplicemente si ferma. Una sorta di nuvola di cupo dolore che sgorga da dentro e si trasforma in rabbia. L’idea di un assassino in fuga, mentre a papà Gino chiedono di riconoscere il corpo di sua figlia, rischia di dilatare ancora Kairos: e adesso dove sarà, lo prenderanno mai.
Invece questa volta passa poco, 24 ore e Filippo è lì, ha finito la benzina e forse anche il fiato per correre via, dalla giustizia e dai suoi spettri. E’ finita, adesso sì.
E invece no. Il procuratore Cherchi dice: niente furore di popolo su Turetta. Il ministro Taiani garantisce l’estradizione in 24 ore ma non è vero. Niente funerale, senza prima l’autopsia. Il funerale, quello sì, può avere una funzione catartica: proviamo a ricominciare, con Giulia nel cuore ma con un’altra testa, tutti insieme. Ma l’esame autoptico arriva tardi, troppo tardi. Forse (proprio) per allontanare la gigantesca pressione emotiva che aleggia su questa storia. Persino la giornata di venerdì, con quelle nove ore d’interrogatorio parallele all’esame dei medici, è parsa insopportabilmente lunga.
Domani piangeremo. E dopo, forse, la nostra Kairos collettiva avrà fine per farne nascere una nuova: il tempo della consapevolezza.
Paolo Cagnan
Pubblicato su La Nuova Venezia