Mattia Simonetti, morto a 17 anni per girare un video sui social in un casolare abbandonato
La tragedia in provincia di Pistoia. La vittima con il fratello minore di due anni ed altri 5 amici si sono ripresi mentre colpivano le pareti di un casolare disabitato. Il tetto è crollato e per il giovane non c'è stato scampo
Una sfida da registrare coi telefonini e postare sui social: questo sarebbe il motivo che ieri pomeriggio ha portato alla morte Mattia Simonetti. 17 anni, studente in un istituto tecnico di Pontedera, figlio di un ex calciatore del Pisa, si trovava ieri nella località di Fornacette, comune di Calcinaia (Pistoia), con il fratello minore di due anni ed altri 5 amici. Con un piccone, ora sequestrato dai carabinieri, si sono ripresi mentre colpivano le pareti di un casolare abbandonato. Il tetto è crollato e per il giovane non c'è stato scampo.
La ricostruzione, ancora al vaglio, viene fornita agli inquirenti dagli stessi coetanei. «Volevamo solo fare un video e scattare qualche foto», hanno raccontato i ragazzi, ancora sconvolti da quanto accaduto poco dopo le 17. Mattia, infatti, è stato estratto vivo dalle macerie, grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco in elicottero. Purtroppo, però, presentava ferite troppo gravi e i tentativi di stabilizzarlo, praticati sul posto dal 118, sono stati inutili.
Sebbene non recintato, il luogo in questione è una vecchia residenza nobiliare. Isolata nelle campagne, i ragazzi, che vivono tutti in paese, l'hanno raggiunta a piedi. Sono ancora visibili i cartelli di divieto d'accesso, ora circondati dalle transenne fatte installare dalla procura. Ieri, sul posto, sono accorsi il padre del giovane, Samuel Simonetti, la madre, i nonni, il sindaco ed altri conoscenti affranti. Mattia sarebbe diventato maggiorenne in dicembre.
Facendo le dovute differenze con un caso, questo, che deve essere ancora chiarito, l'anno scorso una rivista scientifica indiana (il Journal of Family Medicine and Primary Care, dell'All India Institute of Medical Sciences), ha stabilito che tra il 2011 e il 2017, ci sono stati 259 morti nel mondo, in incidenti legati alla produzione di contenuti informali per i social. L'età media delle vittime è di 23 anni.
Pubblicato su La Nuova Venezia