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Roma, donna di 71 anni uccisa in casa: fermato un conoscente, a dare l’allarme i vicini

Il cadavere è stato rinvenuto alle 19 circa nel quartiere Borghesiana

Ancora un omicidio a Roma. È avvenuto questa sera alle 19 in un appartamento in viale Prato Fiorito, alla periferia di Roma. A perdere la vita una una 71enne ritrovata cadavere all'interno del proprio appartamento. Allertati da rumori, parenti e vicini sono intervenuti e hanno trovato la donna ferita a morte. Fermato un uomo italiano sospettato del delitto. Sul posto i carabinieri di Tor Bella Monaca che indagano sui fatti. Secondo quanto si apprende, l'uomo bloccato, che conosceva i figli della donna, sarebbe stato forse sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Quello di oggi è solo l'ultimo di una lunga serie. In ordine di tempo le ultime tre vittime erano state un uomo ucciso in zona Casilina, l'infermiera di 52 anni uccisa dall'ex compagno e un uomo di 53 anni morto dopo essere stato accoltellato alla schiena la notte tra il 26 e il 27 agosto scorso in via Singen, a Pomezia. Nei mesi scorsi erano stati molti gli omicidi nella Capitale. Un uomo, probabilmente originario del Pakistan, era stato colpito alla gola in strada alle 21 il 26 luglio scorso in via della Domus Aurea, nel quartiere romano Esquilino. L'uomo era morto sul colpo. Sul posto polizia e carabinieri. L'aggressore sarebbe fuggito via. Indagini in corso.

Quello avvenuto questa un mese fa era solo il penultimo degli omicidi che hanno sconvolto la Capitale. Era arrivato a distanza di un mese da quello di Michelle Maria Causo, la 17enne barbaramente uccisa a Primavalle. E nei primi mesi del 2023 non era andata meglio. Fino a marzo, infatti, erano stati 19 gli omicidi. E in cinque mesi e mezzo erano state ben 9 le donne uccise. Sette uccise nelle due stragi di Prati e Fidene, da Giandomenico De Pau e Claudio Campiti. E poi Martina Scialdone colpita a morte dall’ex fidanzato Costantino Bonaiuti, e Naomi Cabral, trans strangolata in un albergo sul litorale di Ardea dal suo ultimo cliente, Mirko Angeloni.

Una lunga scia di sangue che è andata peggiorando nel 2023: cinque delitti a febbraio, altri tre a marzo. Non solo. Nello stesso periodo sono stati una quindicina i ferimenti a colpi di pistola. In questo caso al centro c'è l'ambiente della malavita. Tra questi spiccano senza dubbio quelli di Antonio Da Ponte e della moglie, colpiti a Castel Porziano, e ancora i due ragazzi con precedenti per droga a Morena, Alessandro Corelli e Simone Daranghi, e infine il boss del Tufello, Marco Canali, sorpreso nel sonno nella sua abitazione. Ma ce ne sono stati anche altri, a conferma del fatto che la pax mafiosa nella Capitale sta scricchiolando. Agguati e regolamenti di conti riportano la città indietro nel tempo, al 2011, che si concluse con ben 52 omicidi.

Pubblicato su La Nuova Venezia