I cavalcavia d’Italia tra cantieri eterni e controlli fantasma
Il guard rail di Mestre oggi non sarebbe a norma, ma non c’era l’obbligo di sostituirlo: «Per tutta Italia servirebbero miliardi»
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ROMA. A dieci anni dalla tragedia di Acqualonga, dove un pullman di pellegrini precipitò dal cavalcavia dell’autostrada A16 facendo 40 morti, il Paese dimostra non aver ancora imparato la lezione. I guard rail, o meglio i «mezzi di contenimento» installati lungo strade e autostrade, come conferma anche l’incidente di Mestre, restano sempre un nostro punto debole. Sulla Napoli-Canosa la società Autostrade all’epoca aveva provveduto a ripristinare protezioni e proseguito coi vecchi piani di manutenzione sul resto della rete. Si è...
Pubblicato su La Nuova Venezia