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Marsala, uomo uccide l’ex compagna di 39 anni poi si toglie la vita con un colpo di pistola

La polizia ha trovato ieri sera il corpo di lui dentro un’auto, su un cavalcavia. Il femminicidio scoperto nell’azienda vinicola dove la donna lavorava. Lei lo aveva già denunciato per stalking. Il sindaco: «Siamo sconvolti»

La prassi, tragica, è stata sempre la stessa. Dopo mesi di litigi, lui aveva chiesto alla ex un appuntamento. «Per chiarire, un’ultima volta». E invece era un agguato. Angelo Reina, 42 anni, imprenditore di Valderice, provincia di Trapani, si è presentato all’appuntamento con l’ex fidanzata armato. E ha ucciso con tre colpi di pistola Marisa Leo, di tre anni più giovane e da cui aveva avuto una bimba che oggi ha tre anni. Quindi è fuggito in auto e ha deciso di farla finita. La polizia stradale ha trovato il corpo senza vita dell’uomo all’interno della sua auto, sul viadotto che porta a Castellammare del Golfo.

Dentro la vettura i poliziotti hanno trovato una carabina calibro 22. Così, sono subito partite le indagini della squadra mobile. Intanto, la famiglia di Marisa Leo aveva segnalato la scomparsa della donna. A scoprire tutto sono stati i poliziotti del commissariato di Marsala: andando nell’azienda vinicola dove la donna lavorava, la «Colomba bianca», hanno trovato il suo corpo senza vita. Nel 2020, la donna aveva denunciato l’ex compagno per stalking e violazione degli obblighi di assistenza familiare. La coppia aveva una figlia di tre anni.

Chi era Marisa Leo

Marisa Leo era parecchio conosciuta nel trapanese e nell’ambito delle imprese vitivinicole. I due erano stati conviventi, poi la decisione di separarsi. Tra loro c’erano state liti furibonde, come hanno raccontato i conoscenti e i familiari agli investigatori della Squadra Mobile. Da qui la decisione di dividersi, che l’uomo non ha mai accettato. Da allora, infatti, non ha mai smesso di perseguitare la sua ex che alla fine lo ha denunciato per stalking. Ieri pomeriggio lui le ha chiesto un ultimo appuntamento nell’azienda agricola, in contrada Ferla, tra Marsala e Mazara. La ricostruzione fatta dalla Squadra Mobile di Trapani è agghiacciante. Reina aveva già maturato l’intento di uccidere, non appena la donna è scesa dalla vettura per avvicinarsi all’ex convivente lui l’ha freddata con un colpo di fucile, uccidendola sul colpo. Poi la fuga in auto, conclusa pochi chilometri dopo su un viadotto dell’autostrada A 29, in zona Gallitello. Un automobilista che percorreva l'autostrada verso Mazara del Vallo, si è accorto di quell’uomo sul cavalcavia che impugnava una pistola e stava per uccidersi. Il passante ha chiamato la polizia, ma quando gli agenti sono arrivati l’uomo era ormai senza vita. Dentro la sua auto sono state trovate altre armi, un fucile e delle munizioni.

Il sindaco: «Comunità sconvolta»

«La nostra comunità è sconvolta da quanto accaduto. Non ci sono parole per descrivere il dolore per una tragedia assurda e inaccettabile. Esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia a nome mio, dell'amministrazione e di tutta la città di Salemi. Ci stringiamo ai familiari nel ricordo di una ragazza solare che amava la vita. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino a Salemi: è necessario accendere i riflettori su un fenomeno inaccettabile e insopportabile come il femminicidio. Ciao Marisa...». Così, in un post, Domenico Venuti, sindaco di Salemi.

«Siamo in emergenza»

«Siamo davvero in stato di emergenza, la violenza contro le donne fra le mura domestiche e fuori sembra dilagare in modo sconvolgente nelle nostre città. Bisogna costruire un fronte unico contro questi fenomeni, creare politiche adeguate che consentano alle vittime di uscire dall’incubo, sostenere di più i centri antiviolenza. E serve fare una seria prevenzione attraverso centri di recupero e riabilitazione che agiscano sugli uomini», hanno detto Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, e Delia Altavilla, responsabile coordinamento Donne Cisl Palermo Trapani.

«Fuori controllo»

«Siamo davvero in stato di emergenza, la violenza contro le donne fra le mura domestiche e fuori, sembra dilagare in modo sconvolgente nelle nostre città, bisogna costruire un fronte unico contro questi fenomeni, creare politiche adeguate che consentano alle vittime di uscire dall'incubo, sostenere di più i centri anti-violenza, che spesso si sostituiscono alle istituzioni nell'affiancamento in questo percorso di liberazione e serve fare una seria prevenzione attraverso centri di recupero e riabilitazione che agiscano sugli uomini». Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, e Delia Altavilla, responsabile coordinamento Donne Cisl Palermo Trapani, commentano così «l’ennesimo caso di femminicidio e suicidio, stavolta avvenuto nel trapanese tra Marsala e Mazara».

Pubblicato su La Nuova Venezia