Ferrara, omicidio di Davide Buzzi: vuole bruciare il bar per vendicare il figlio morto e viene ucciso dai proprietari
La vittima, accompagnata da un parente (ora grave) affermava che la morte del figlio 19enne per un malore fosse dovuta ai soccorsi in ritardo dei titolari del bar Big Town: fermati e indagati per omicidio
FERRARA. La vendetta sarebbe alla base della rissa che la notte tra venerdì 1 e sabato 2 settembre ha portato alla morte, in centro a Ferrara, di Davide Buzzi, di 42 anni, abitante a Codigoro, nel Ferrarese. La disperazione di un padre, la ricerca di farsi “giustizia” da sé sfociata in una violentissima rissa finita con un accoltellamento mortale.
L’uomo, accompagnato da un giovane di 22 anni (un cugino del figliastro), avrebbe raggiunto intorno alle 23.30 il bar Big Town in via Bologna per dare fuoco al locale: voleva vendicare la morte del figliastro di 19 anni, avvenuta poco prima di Ferragosto proprio vicino al bar.
Davide Buzzi è morto, mentre è stato ferito in modo grave un giovane di 20 anni che era con lui, accoltellato al ventre. Il titolare del bar (Mauro Di Gaetano, 41 anni) e suo padre Giuseppe (69 anni), feriti in modo lieve, dopo un lungo interrogatorio sono in stato di fermo, accusati, in concorso, di omicidio volontario e tentato omicidio.
Una notte da Far West quella vissuta a Ferrara, in una zona di locali e di giovani, tanti increduli accorsi vicino all'area transennata dalle forze dell'ordine. In base a quanto ricostruito, Davide Buzzi accusava i titolari del bar di non aver allertato per tempo i soccorsi nella notte tra il 12 e il 13 agosto quando il suo figliastro di 19 anni morì, proprio in via Bologna, dopo aver accusato un malore. Per questo caso una delle ipotesi investigative fu che il giovane avesse assunto poco prima della cocaina che potrebbe aver esacerbato un difetto congenito al cuore, a lui già noto per un episodio precedente che in passato lo portò all'ospedale.
Così Buzzi, ieri sera, accompagnato dal cugino del figlio, avrebbe cercato in qualche modo vendetta per la morte del ragazzo. I due sarebbero arrivati al locale a bordo di una Bmw nera, lasciata parcheggiata in mezzo alla strada, portando con sé una grossa tanica rossa contenente benzina o altro liquido infiammabile. L'intento probabile era dare fuoco al bar. Il titolare e suo padre erano presenti e avrebbero però reagito. La colluttazione che ne è scaturita è terminata con Buzzi a terra, incosciente e con il volto sfigurato e tagli al collo e al petto, e con il giovane che era con lui raggiunto da una coltellata al ventre, dal basso verso l'alto. Il 42enne è stato con molta difficoltà intubato sul posto dal personale sanitario del 118 ma è morto poco dopo l'arrivo all'ospedale Sant'Anna di Cona: le sue condizioni erano disperate già da subito. Il 22enne è, invece, riuscito ad allontanarsi autonomamente dal locale, poi è rimasto in strada al momento dell'arrivo dei carabinieri e del 118 che lo ha soccorso.
Sul posto è intervenuto un vasto dispiegamento di forze sia della polizia sia dei carabinieri: questi ultimi hanno la competenza investigativa, a notte inoltrata è intervenuto il nucleo investigativo per i rilievi. Dalla morte del figliastro, a metà agosto, il 42enne avrebbe cercato di far giustizia al lutto che lo aveva colpito. Non solo aveva già minacciato i titolari del bar, ma nelle scorse settimane Buzzi aveva aggredito in centro un uomo che accusava di essere il possibile pusher del figlio. La sua vittima in quel caso era riuscita a rifugiarsi in un bar fino all’arrivo delle forze dell'ordine che, a fatica, erano riuscite a placare il 42enne.
Pubblicato su La Nuova Venezia