Incendi Hawaii, 96 morti nell’isola di Maui. Polemiche sugli interventi del governo e indagini sui sistemi d’allarme
Si aggrava il bilancio delle vittime. Un migliaio i dispersi. È il rogo più letale nella storia degli Usa dal 1918
È salito a 96 vittime accertate il bilancio dell'incendio che ha devastato l'isola di Maui, nelle Hawaii: lo ha reso noto questa mattina l'omonima Contea, come riporta Nbc News. Un migliaio i dispersi. Si stima che i danni ammontino a 5,5 miliardi di dollari, ma quelli all'ecosistema sono ancora tutti da calcolare. Non si placano le polemiche sull’operato delle autorità: secondo le prime ricostruzioni, gli avvisi d'allerta sui cellulari sarebbero partiti in ritardo mentre le sirene - il cui sistema è considerato tra i più sviluppati negli Stati Uniti - non sarebbero scattate. È stata infatti aperta un’inchiesta.
Lahaina, storica città costiera dell'isola di Maui, è stata quasi distrutta dall'inferno di fuoco
Da Lahaina, la cittadina di oltre 12mila abitanti più colpita, arrivano immagini apocalittiche: quasi 3mila edifici distrutti, rovine e cenere ovunque, sfregiato anche il secolare e iconico “banyan tree”, il più grande degli Usa e uno dei più grandi del mondo, con 20 metri di altezza, 400 metri di circonferenza e 16 tronchi.
È il rogo più letale nella storia degli Usa dal 1918
L’incendio nell’isola di Maui alle Hawaii, con un bilancio provvisorio di 96 vittime, è il rogo più letale nella storia degli Usa dal 1918, quando 453 persone morirono in Minnesota e Wisconsin. Il numero delle vittime nell'arcipelago tropicale ha superato quello del Camp Fire, l'incendio del 2018 in California che ha praticamente cancellato la piccola città di Paradise dalla mappa e ucciso 86 persone. Ma la conta dei morti è appena iniziata e le autorità prevedono che il bilancio finale sarà molto più pesante.
Le ricerche senza sosta
Secondo le autorità, ci sono ancora un migliaio di dispersi e solo il 3% dell'aerea devastata dalle fiamme è stata per ora perlustrata, anche con l'aiuto dei cani da soccorso. Il capo della polizia di Maui, John Pelletier, ha invitato la popolazione a sottoporsi a test del Dna, in modo da accelerare le difficili identificazioni. Finora ne sono state effettuate solo un paio, a causa della potenza devastante dei roghi. «I resti che stiamo trovando provengono da un incendio che ha fuso il metallo. Quando li raccogliamo... cadono a pezzi», ha spiegato John Pelletier.
Le polemiche sull’operato delle autorità
Intanto le autorità locali e statali sono al centro delle polemiche per la risposta agli incendi che hanno distrutto soprattutto la città di Lahina. Il disastro ambientale, infatti, avrebbe messo a nudo le inefficienze del servizio d'emergenza. Secondo le prime ricostruzioni, gli avvisi d'allerta sui cellulari sarebbero partiti in ritardo mentre le sirene - il cui sistema è considerato tra i più sviluppati negli Stati Uniti e il più grande del mondo - non sarebbero scattate. Secondo le testimonianze, nessuna delle sirene sarebbe stata azionata martedì, quando è scoppiato il primo incendio. Lo Stato delle Hawaii avrebbe mandato quindici alert sui cellulari, usando il suo sistema integrato, ma forse non in modo tempestivo. Il governatore, il democratico Josh Green, ha ammesso di non avere la certezza che il sistema d'allarme di Maui abbia funzionato correttamente. «La velocità di propagazione delle fiamme potrebbe aver danneggiato le infrastrutture e reso inutilizzabile il sistema d'allarme», ha dichiarato.
Anche sull’efficienza dei sistemi di allarme punta l'inchiesta aperta dalla procuratrice federale delle Hawaii Anne Lopez. «Il mio dipartimento – ha spiegato – è impegnato a capire quali decisioni sono state prese prima e durante gli incendi e a rendere pubblici i risultati».
Biden: promesse di aiuti e visita alle Hawaii
Il presidente Joe Biden ha promesso aiuti e non ha escluso di volare alle Hawaii, lo Stato a stragrande maggioranza democratica dove è nato il suo ex boss Barack Obama. La tragedia dell'arcipelago tropicale è stata ricordata anche dal Papa all'Angelus: «Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime degli incendi che hanno devastato l'isola di Maui nelle Hawaii».
La Farnesina, da ieri, ha aperto all'aeroporto internazionale di Maui un desk di assistenza con personale del consolato generale di San Francisco per i circa 60 italiani presenti sul territorio.
I precedenti disastri
Lo scorso anno i disastri miliardari causati da condizioni meteo estreme, sospinte dal cambiamento climatico, sono stati 18 e sono costati agli Usa 165 miliardi di dollari, oltre alla morte di almeno 474 persone. Al conto di quest'anno manca ancora la stagione degli uragani, che gli esperti prevedono sarà superiore al normale per il riscaldamento degli oceani. Per questo molti chiedono a Biden di proclamare una «emergenza climatica nazionale».
Pubblicato su La Nuova Venezia