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Corpo senza testa e senza mani ritrovato in mare a Santa Margherita: colpito con un punteruolo al cuore

Individuate alcune persone che hanno avuto contatti recenti con la vittima: le loro testimonianze potrebbero essere utili per ricostruire gli ultimi giorni del giovane. Si è presentato ai carabinieri il fratello, che però non aveva contatti con lui da mesi

GENOVA. È stato un omicidio quello di Mahmoud Abdalla, il giovane egiziano di 19 anni i cui resti sono stati trovati nel mare del levante genovese due giorni fa.

La conferma è arrivata con l'autopsia, svolta oggi pomeriggio, che ha permesso di individuare un foro all'altezza del cuore compatibile con la lesione inferta da un punteruolo.

Nelle ultime ore i carabinieri del nucleo investigativo genovese, coordinati dal procuratore capo Nicola Piacente e dal sostituto Daniela Pischetola, avevano individuato una decina abbondante di persone che hanno avuto contatti recenti con la vittima, le cui testimonianze sono ritenute potenzialmente fondamentali per ricostruire i movimenti di Abdalla nelle ore antecedenti la sua morte, avvenuta non più di 3 giorni fa. Sempre nelle ultime ore si è presentato ai carabinieri il fratello del diciannovenne, residente nel Milanese, che però non aveva contatti con lui da mesi, circostanza riscontrata dai militari come vera.

Tra gli elementi che avevano destato maggiori sospetti vi era il fatto che Abdalla non avesse mai palesato contatti con le zone di Chiavari e Santa Margherita, dove sono stati trovati i resti (si ritiene che la corrente non possa averli trascinati più di tanto), ed è ritenuto probabile che sia finito in mare durante la notte. Tra le ipotesi prese in considerazione quella che il corpo sia stato gettato in acqua integro e poi sia stato successivamente dilaniato da un'elica.

Mahmoud, ricordiamo, era sbarcato in Italia nel 2021, proveniente dall'Egitto, ed era stato ospitato fino ai 18 anni in alcune comunità destinate a minori non accompagnati. Aveva lavorato come aiuto parrucchiere in via del Campo, nel centro storico di Genova, e a Sestri Ponente. Nel suo passato c'è traccia formale di una denuncia per lesioni dopo la zuffa con un coetaneo nell'istituto in cui si trovavano, mentre l'Arma sta ora cercando di capire se recentemente avesse lambito circuiti illegali e questi siano in qualche modo connessi al suo omicidio.

Tratto da Il Secolo XIX

Pubblicato su La Nuova Venezia