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Milano, incendio nella notte in una casa di riposo: sei morti e ottantuno feriti. Sgomberati 170 ospiti: “È stato l’inferno”

L’incendio è divampato all’1,20 in una stanza al primo piano. Le due donne che occupavano la camera sono state trovate carbonizzate. Ancora da stabilire le cause

MILANO. Sei morti - tra cui due donne carbonizzate - e 81 feriti è il tragico bilancio di un incendio scoppiato la scorsa notte nella Casa di riposo per coniugi nel quartiere Corvetto di Milano. Le fiamme sono divampate in una stanza al primo piano della residenza sanitaria assistenziale di proprietà del Comune di Milano, gestita dalla cooperativa Proges. L’allarme è scattato all’1.20. Le due donne carbonizzate hanno 69 e 87 anni. È stato invece il fumo a uccidere gli altri ospiti della struttura: tre donne di 75, 84 e 85 anni, e un uomo di 73 anni. In quindici diversi pronto soccorso della città e dell’hinterland le ambulanze del 118 hanno trasportato per tutta la notte altri 81 pazienti, tutti con sintomi da inalazione da fumo, nessuno ustionato: due sono andati in codice rosso al Policlinico e al San Raffaele, 14 in codice giallo e 65 in codice verde.

Le due donne carbonizzate si chiamavano Nadia Rossi, 69 anni, e Laura Blasek, di 86. È stato invece il fumo a uccidere gli altri ospiti della struttura: Paola Castoldi, 75 anni, Loredana Labate, 84 anni, Anna Garzia, 85 anni, e Mikhail Duci, 73 anni. Le cause del rogo, non doloso, sono da accertare.

Il sopralluogo del sindaco

Questa mattina il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha compiuto un sopralluogo: «Abbiamo sei vittime – conferma – e un paio di persone in ospedale in una situazione delicata. Viene da dire che in questi casi poteva andare peggio, ma sei morti sono in bilancio pesantissimo». «Si è intervenuti anche abbastanza presto – aggiunge – ma l'incendio in una stanza di 15 metri quadri fa prestissimo a svilupparsi», ha aggiunto il sindaco.

Un ricovero alternativo

Il Comune sta lavorando per trasferire tutti gli ospiti in altre strutture, iniziando dalle persone non autosufficienti. «La struttura è stata totalmente evacuata – dice ancora il sindaco – e gli ospiti sono stati portati quasi uno a uno a braccio».

Alla Casa di riposo di via dei Cinquecento è arrivata anche la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento «Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro». Con i vigili del fuoco e il personale della squadra di polizia giudiziaria del VI dipartimento della Procura il magistrato svolgerà un sopralluogo all'interno della struttura, primo passo dell’inchiesta. Gli accertamenti dovranno verificare anche se l’impianto antincendio ha funzionato correttamente.

Il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, dopo il sopralluogo ha dichiarato che «ci vorrà tempo per ricostruire le cause e fare chiarezza su quello che è accaduto». Conferma da subito però che «non ci sono elementi per pensare al dolo».

Il difficile intervento dei vigili del fuoco

«Siamo intervenuti con quattro squadre che si sono trovate davanti una situazione complicata da gestire – spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Milano, Nicola Miceli -. Il corridoio era invaso dal fumo e delle fiamme che fuoriuscivano da una stanza. Da una lato ci siamo concentrati sullo spegnimento delle fiamme, dall'altro abbiamo cercato di portare in salvo il maggior numero di persone possibile. Un contesto complicato reso dalla mancanza di visibilità per il fumo, e per il fatto che parliamo di ospiti in parte non deambulanti».

Drammatica testimonianza

«Stanotte ho visto l'inferno intorno alla Rsa, ma la Protezione civile è stata splendida», racconta la signora Lucia che dalle sue finestre ha visto uscire uno per uno gli anziani ospiti. «Hanno messo loro un braccialetto e una coperta termica e li hanno incolonnati sul marciapiede e fatti salire a bordo di autobus dell'Azienda Trasporti che li hanno trasferiti in altre strutture, mentre le ambulanze portavano in ospedale chi aveva bisogno di cure». Del fumo «ci siamo accorti dopo l'arrivo dei vigili del fuoco - aggiunge la testimone - abbiamo visto dalle finestre gli anziani proteggersi il viso con stracci bagnati, poi sono stati fatti uscire, chi su una carrozzina, chi con il deambulatore, ma in gran parte sembravano calmi».

Il figlio di una delle ospiti non autosufficienti nella struttura racconta che «questa mattina ho ricevuto la telefonata di mio fratello che era in viaggio e ha sentito le prime notizie». La mamma è tra le persone ferite: «Sono corso qui, vorrei sapere qualcosa, ho chiamato e mi hanno detto che sta bene, di non preoccuparmi. Però io sono il figlio e voglio vederla, dopodiché mi sentirò meglio e sarò più tranquillo».

Le condoglianze del governo

Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, esprime «condoglianze alle famiglie delle vittime della tragedia di Milano e auguri di pronta guarigione a tutti i feriti».

Sei morti - tra cui due donne carbonizzate - e 81 feriti è il tragico bilancio di un incendio scoppiato la scorsa notte nella Casa di riposo per coniugi nel quartiere Corvetto di Milano. Le fiamme sono divampate in una stanza al primo piano della residenza sanitaria assistenziale di proprietà del Comune di Milano, gestita dalla cooperativa Proges. L’allarme è scattato all’1.20. Le due donne carbonizzate sono Nadia Rossi, 69 anni, e Laura Blasek, 86 anni. È stato invece il fumo a uccidere gli altri ospiti della struttura: Paola Castoldi, 75 anni, Loredana Labate, 84 anni, e Anna Garzia, 85di 75, 84 e 85 anni, e Mikhail Duci, 73 anni. In quindici diversi pronto soccorso della città e dell’hinterland le ambulanze del 118 hanno trasportato per tutta la notte altri 81 pazienti, tutti con sintomi da inalazione da fumo, nessuno ustionato. Sono tre i pazienti più gravi in codice rosso: due intubati al Policlinico e uno all’ospedale San Raffaele. Quindi gli ospiti ospedalizzati in codice giallo, 65 quelli in verde.

Pubblicato su La Nuova Venezia