• Home
  •  > Notizie
  •  > Studentessa morta nel fiume a Cosenza, indagate 10 persone. Sequestrata la società responsabile del rafting

Studentessa morta nel fiume a Cosenza, indagate 10 persone. Sequestrata la società responsabile del rafting

Fra gli indagati per la morte di Denise Galatà ci sono le guide e il sindaco di Laino Borgo, dove è avvenuta la tragedia

Ci sono dieci persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Denise Galatà, la studentessa di 19 anni morta martedì nelle acque del fiume Lao, in provincia di Cosenza.

La ragazza era in una gita scolastica con professori e compagni di istituto. La Procura di Castrovillari ha iscritto nel registro dieci persone, tra cui il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, i responsabili della «Pollino rafting» e sette guide della stessa società.

I magistrati hanno disposto anche il sequestro della società che si è occupata dell'escursione fatale per la giovane. Si tratta del primo passo ufficiale dell'inchiesta avviata dalla procura subito dopo la scomparsa della giovane, di cui si erano perse le tracce già martedì in seguito proprio alla caduta nelle acque del fiume.

«Le indagini in corso - ha spiegato il procuratore di Castrovillari, Alessandro D'Alessio - riguardano sia l'accertamento preciso delle cause della morte della diciannovenne, sia l'esatta ricostruzione della dinamica dell'incidente e della programmazione ed esecuzione dell'attività nel corso della quale si è verificato il decesso».

Stando a quanto raccontato da professori e compagni, il gruppo del liceo statale Rechichi di Polistena era in gita da alcuni giorni in provincia di Cosenza. Tra le attività previste dal viaggio d'istruzione c'era anche il rafting sul fiume Lao, nel comune di Laino Borgo. Proprio durante l'escursione, stando ai racconti delle compagne della 19enne, il gommone sul quale viaggiava Denise Galatà avrebbe urtato quello che lo precedeva facendo sbalzare la ragazza in acqua. Una volta finita sott'acqua, in un punto in cui il torrente é profondo alcuni metri, la giovane non avrebbe avuto la forza di risalire in superficie e sarebbe morta annegata.

«All'inizio - ha raccontato una delle ragazze che si trovavano insieme a Denise sul gommone - le acque erano calme, ma subito dopo la forza della corrente è aumentata. I gommoni sfioravano pericolosamente enormi massi nell'alveo del fiume. Ad un certo punto siamo stati sbattuti contro uno di questi massi ed in tre siamo caduti in acqua. Io ed un'altra mia compagna siamo stati soccorsi e portati sulla terraferma, mentre di Denise si é persa ogni traccia».

La procura, che a disposto per domani l'autopsia sul corpo della giovane, assicura che procederà nel minor tempo possibile «a tutti gli accertamenti, anche tecnici, necessari per acquisire gli elementi informativi». Contemporaneamente proseguono anche le attività del ministero dell'Istruzione che ha attende dall'Ufficio scolastico regionale i risultati delle verifiche disposte per accertare che siano state effettivamente adottate tutte le misure di sicurezza previste in questi casi.

Pubblicato su La Nuova Venezia