Schianto con due vittime a Mira, conducente a processo per duplice omicidio stradale
Un 76enne di Fiesso dovrà rispondere per l’incidente in cui il 7 maggio 2022 morirono Genny Scantamburlo, 39 anni, e Ferruccio Destro (77) entrambi di Mira.
Dovrà rispondere di duplice omicidio stradale F. S., 76 anni, di Fiesso d’Artico, per aver causato con una uscita di strada in auto la morte dei due passeggeri che trasportava, Genny Scantamburlo, 39 anni, e Ferruccio Destro, di 77, entrambi di Mira.
A conclusione delle indagini preliminari sull’incidente del 7 maggio 2022, in località piazza Vecchia, via Argine Destro Idrovia, la pm Antonia Sartori ha chiesto il rinvio a giudizio per il conducente dell’auto, una Fiat Coupé, iscritto da subito nel registro degli indagati e peraltro l’unico a uscire vivo da quella spaventosa carambola.
Fissata per il 26 ottobre l’udienza preliminare: i familiari delle vittime si sono affidati allo Studio 3A e ora chiedono giustizia. Il sostituto procuratore, anche sulla scorta della consulenza tecnica cinematica sul sinistro affidata all’ingegner Pierluigi Zamuner, contesta all’imputato l’esclusiva responsabilità del sinistro e di aver causato la morte delle due persone che trasportava «per imprudenza, negligenza, imperizia».
Dall’inchiesta e dalla perizia è infatti emerso che F. S., che percorreva via Argine Destro Idrovia in direzione della SS 309, «giunto all'altezza di un'ampia curva a destra a ridosso con la confluenza con la Statale Romea, segnalata con segnale di pericolo, omettendo di regolare la velocità in relazione alle condizioni dei luoghi perdeva il controllo del mezzo»: la velocità della macchina è stata stimata dal perito in almeno 70 chilometri all’ora, più della soglia critica oltre la quale si ha l’inevitabile sbandamento del veicolo.
L’auto era uscita di strada sulla sua sinistra, aveva travolto alcuni cartelli stradali, era rovinata nel terreno adiacente percorrendo buoni quaranta metri e finito la sua folle corsa capottata. Una serie di ripetuti e violenti impatti che purtroppo non hanno lasciato scampo a Genny Scantamburlo e Ferruccio Destro; il conducente, pur rimasto anch’egli gravemente ferito, alla fine si era invece miracolosamente salvato.
Pubblicato su La Nuova Venezia