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Valtellina, i quindicenni travolti e uccisi dal treno: l’ipotesi di una sfida tra amici

Avrebbero scavalcato un muro e poi attraversato i binari

MILANO. Dovevano prendere il treno per rientrare a Sondrio dopo una domenica pomeriggio trascorsa al luna park di Berbenno assieme a un gruppo di amici. Anziché utilizzare il sottopassaggio pedonale distante un centinaio di metri, due quindicenni hanno scavalcato il muretto che divide la statale dello Stelvio dalla stazione ferroviaria. Poi, hanno attraversato i binari. Proprio mentre sopraggiungeva il treno regionale 2837 Tirano-Milano ripartito da Sondrio alle 17,45 alla volta del capoluogo lombardo. A nulla è servito il fischio e l'immediata frenata di emergenza del macchinista. I ragazzini sono stati travolti in pieno e per loro non c'è stato nulla da fare. Solo a un centinaio di metri dal punto di impatto il convoglio ha interrotto la sua marcia. Inutile la chiamata al numero di emergenza partita alle 17,55 e che ha fatto arrivare sul posto i soccorritori dell'Areu, vigili del fuoco, i carabinieri e la Polizia ferroviaria.

Sotto choc gli altri amici, una decina, tutti minorenni e tutti residenti a Sondrio. Nella piccola stazione del Comune Valtellinese a metà strada tra Sondrio e Morbegno sono arrivati per un sopralluogo anche il procuratore della Repubblica Piero Basilone e il pm di turno Chiara Costagliola.

La dinamica

Il solo ventilare l’ipotesi della sfida di coraggio è un «affronto» alle famiglie straziate dal dolore di Meriton Ajeti e Manuel Gabriel Tejada Reyes. I due amici quindicenni sono stati travolti e uccisi domenica pomeriggio 13 marzo da un treno in transito nella piccola stazione di San Pietro Berbenno, frazione del comune valtellinese ai piedi delle alpi Retiche. Dalle prime evidenze della Procura di Sondrio e della Polizia ferroviaria, che indagano per omicidio colposo a carico di ignoti, non sarebbe emerso alcun elemento che faccia pensare al gioco adrenalinico ad alto rischio. La corsa sui binari pochi istanti prima del passaggio del regionale 2837 Tirano-Milano.

Meriton e Manuel erano insieme ad altri ragazzi di Sondrio, tutti tra i 13 e i 17 anni. Con loro avevano trascorso il pomeriggio al luna park allestito per la fiera di San Giuseppe. Poi poco prima delle 18 erano venuti via per andare in stazione per prendere il treno di ritorno, il "locale" 10330 delle 17.59, che li avrebbe riportati a casa. Quasi tutti i componenti del gruppo sono andati in direzione del sottopassaggio pedonale. Altri, tra cui i due quindicenni, invece hanno scelto di prendere la scorciatoia: hanno scavalcato il muretto di cemento che divide la statale 38 dello Stelvio dalla stazione.

Sul binario i due amici si sono ritrovati proprio mentre da sinistra ad alta velocità, tra gli 80 e 100 chilometri orari, transitava il treno ripartito alle 17.45 dalla stazione di Sondrio. A nulla è servita la frenata d’emergenza del macchinista. L’impatto non ha lasciato scampo a due amici. L’autopsia sui loro corpi sarà svolta probabilmente mercoledì. Solo dopo gli esami le salme saranno restituite alle famiglie per celebrare i funerali.

I provvedimenti adottati

Tra i primi provvedimenti adottati ci sono il sequestro del treno e l'autopsia sui corpi dei due quindicenni. I rilievi sono andati avanti fino a tarda serata con i corpi dei due ragazzi ancora sui binari e coperti da un telo verde. Le indagini dovranno chiarire due aspetti: da un lato - sulla base delle testimonianze - capire il motivo per cui due quindicenni abbiano attraversato i binari. Quasi tutti i componenti della comitiva si sono diretti verso il sottopassaggio per rincasare dopo un pomeriggio di divertimento sugli autoscontri e le altre giostre del parco giochi. Tranne le due vittime e un terzo ragazzino. Probabilmente hanno superato il basso muro in cemento per accorciare il tragitto e non si sono accorti dell'arrivo del treno.

Un terzo ragazzo, rimasto leggermente indietro rispetto ai due amici, si sarebbe salvato per un soffio, evitando solo per una manciata di secondi di essere investito. Gli accertamenti tecnici si concentreranno poi anche sulla velocità del treno. Per chiarire se il macchinista abbia rispettato i limiti. Nella stazione di San Pietro, il treno regionale doveva solamente transitare prima della fermata a Morbegno prevista per le 17,40. L'incidente ha causato disagi a tutto il traffico ferroviario del Valtellinese con la circolazione nel tratto Sondrio-Colico, rimasta sospesa diverse ore con ritardi sull'intera linea e l'organizzazione di corse sostitutive con bus da parte di Trenord.

Le due vittime, entrambe nate nel 2007, erano rispettivamente di origini sudamericane e kosovare. Le loro famiglie da anni vivono a Sondrio e sono ben integrate nella comunità. «Due vite ancora da vivere spente così, che tragedia. Una preghiera per loro, le più profonde condoglianze alle loro famiglie», ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Sempre ieri, nel Lodigiano, un'altra persona è morta investita da un treno. È successo intorno alle 15 sulla tratta Milano-Piacenza, all'altezza di Secugnago. Dalle prime indagini, pare che l'uomo - stando alla testimonianza del macchinista - si sarebbe gettato sui binari. L'ipotesi del gesto volontario sarebbe confermata anche dal ritrovamento fuori dalla stazione dell'auto della vittima. Nello stesso punto due settimane fa un venticinquenne era stato investito e ucciso da un Intercity diretto a Milano.

Pubblicato su La Nuova Venezia