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Naufragio di Cutro, le vittime salgono a 86: recuperato il corpo di una bimba

La tragedia in mare davanti alla Calabria lo scorso 26 febbraio

È arrivata a 86 la conta dei morti nel naufragio di Cutro, avvenuto il 26 febbraio in una notte di tempesta. Questa mattina sono stati trovati altri cinque 5 corpi, tre adulti e due bambini, da vigili del fuoco e guardia costiera, ancora impegnati nelle ricerche. Tra le 8.30 e le 8.45 un bambino e un adulto sono stati recuperati dai guardiacoste, mentre personale dei vigili del fuoco ha trovato il cadavere di un adulto, poi di un adulto e una bambina tra le 9/9.30.

L'ultima bimba recuperata è la trentacinquesima vittima minore della tragedia dei migranti. Il barcone, secondo quanto è stato ricostruito, si era allontanato dalla costa per evitare di essere intercettato. Poi la brusca manovra dei trafficanti di uomini, quando hanno visto le luci delle imbarcazioni italiane, nel timore di essere intercettati. E lo schianto contro gli scogli della secca, che ha portato la barca a rompersi irrimediabilmente, con i migranti caduti in mare. 

Procedono le operazioni per il trasferimento delle salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Al Palamilone di Crotone, che è stato utilizzato come camera ardente sin dal giorno della tragedia, una trentina le salme in attesa di essere identificate. Di queste 9 saranno trasferite entro la serata. Per le altre si prevede l'espatrio. Una salma andrà in Pakistan, una Palestina, quattro in Iran e 22 in Afghanistan, al momento. Nell'impianto sportivo restano ancora da identificare vari corpi. Il lavoro dei tecnici della polizia scientifica di Crotone prosegue senza soste per cercare di dare un nome a tutte le vittime della tragedia nonostante i corpi, rimasti per giorni in balia del mare, siano ormai irriconoscibili. Gli agenti stanno esaminano con cura ogni particolare: dagli abiti rimasti addosso ai cadaveri, ad eventuali gioielli (orecchini o anelli) ed anche segni particolari. Non si fermano intanto le ricerche dei disperse che proseguono nella zona del naufragio lungo una linea di costa di oltre 13 km considerato che oggi sono stati recuperati alcuni corpi che si trovavano su direzioni opposte, uno verso Nord, nella zona tra Steccato e Praialonga, e l'altro molto più a sud dopo la foce del Fiume Tacina. All'appello mancherebbero ancora una ventina persone, secondo le testimonianze. Ma sicuramente nell’imbarcazione c’erano anche migranti che viaggiavano soli e per questo non è facile riuscire a ipotizzare con precisione quanti possano essere i corpi ancora da recuperare. 

Pubblicato su La Nuova Venezia